L’arte... a gomitate

Mi addolora vedere la condizione del mondo dell’Arte nella nostra realtà locale.
Con il termine “Arte” intendo riferirmi al suo significato più ampio “Qualsiasi forma di attività dell'uomo come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva “, il talento creativo si esprime tanto con colori e pennello, scalpello, sgorbie quanto con uno strumento musicale o una poesia.
Sono tutte forme di grande bellezze valorizzano le capacità individuali mettendole in luce e insieme coltivano l’amore per il Bello producendo quelle vive emozioni che spesso oggi, soprattutto i più giovani, non sanno cogliere e cercano altrove arrivando persino ad autodistruggersi.
Si può facilmente dedurre quanto l’Arte sia importante, non solo per gli Artisti che meritano stima e riconoscimento ma per l’intera società che ne deve trarre nutrimento prodigandosi nella sua diffusione e promozione capillare.
Questi principi, insieme ad un parallelo obiettivo che è quello di perseguire percorsi che sostengano progetti sociali meritevoli sono le radici con cui è stata data vita  all’Associazione ARTandCHARITY ODV.
Gli utili derivanti dalle libere offerte, donazioni o sostegni che vengono elargiti in occasione degli eventi vanno a sostegno di infiniti progetti sociali di grande spessore, abbiamo iniziato nel 2017 tramite l’incontro con la Madre Generale delle Madri Pie di Ovada con il sostegno al loro progetto in Madagascar, abbiamo costruito pozzi dell’acqua in Togo contestualmente ad interventi mirati a creare maggiore autonomia di quelle popolazioni, abbiamo sostenuto la Fondazione Ascoli e dallo scorso anno seguiamo e sosteniamo il progetto “Dopo di noi” (percorso verso l’autonomia di giovani disabili) della Coop. sociale Magari Domani Onlus di Gazzada Schianno .
Abbiamo cercato spesso di condividere questo indirizzo operativo con altre realtà del territorio che per tipologia di interessi si sovrapponevano alla nostra ma senza alcun risultato se non quello di essere etichettati come “concorrenza”.
A seguire abbiamo inoltre dovuto rilevare con stupore che evidentemente l’interesse altrui non era esattamente quello di interagire con altri, ma di operare in piena autonomia  carpendo palesemente a proprio uso e consumo le idee altrui come, ad esempio, il nostro connubio Arte&Musica (che ha contraddistinto sin dall’inizio la rassegna Reviviscenze Musicali) piuttosto che individuare lo stesso progetto sociale a cui destinare i fondi.
È ovvio che nulla vieta ad alcuno di replicare ciò che facciamo da anni , potremmo esserne addirittura onorati, ma quello che volevo sottolineare è l’amarezza di questo “duplicare” anziché “unire”.
Questa purtroppo è la realtà locale del territorio di Varese.
È facilmente comprensibile che dietro queste posizioni ci possano anche essere soggetti per i quali questo è un lavoro e ciò è solo degno di rispetto, ma non credo che “interagire” possa andare a compromettere tale obiettivo, fare il contrario  e replicare può piuttosto creare ombre che danno adito a poca trasparenza.
Resto sempre più convinta che interagire nella realizzazione di qualunque obiettivo può portare solo risultati di crescita positiva per tutti, se ognuno di noi mettesse a disposizione le proprie capacità, la propria esperienza e conoscenza sarebbe come comporre un grande meraviglioso puzzle da mettere a disposizione di tutti…ma la mia sembra sia solo ingenua utopia.